David Bowie, Hunky Dory
Il duca bianco non poteva mancare, l’unico dubbio era quale dei suoi numerosissimi capolavori prevalesse sugli altri: l’onore è toccato ad Hunky Dory, album del 1971 che è un manifesto di intenti. Un passo prima della trasformazione in Ziggy Stardust, David inizia a sperimentare la sua anima trasformista non risparmiando invettive ai colleghi (Andy Warhol, Song For Bob Dylan) e brani immortali (Life On Mars?, Changes).
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